Concorso per autori di monologhi teatrali ""Voci dal corridoio
IV Edizione

http://www.medem.it/2023/05/29/voci-dal-corridoio-iv-edizione/

Bando chiuso il 31/07/2023

La compagnia provvederà ora ad assegnare a ciascuno dei 4 monologhi selezionati un esecutore in vista della messa in scena del 7 ottobre prossimo al teatro ASTRA di San Giustino (PG).

Al termine dei lavori, su oltre 40 eterogenee proposte pervenute da tutta Italia, la giuria ha decretato di ammettere alla serata finale le seguenti 4 opere:

- “Requiescat In Pace” di Maria Carla Curia (Napoli), – “Pensare All’estinzione” di Kristian Fabbri (Cesena), – “Dietro La Porta” Di Alessandra Bedino (Arezzo), – “Ricordati Domani” di Paola Francesca Iozzi (Fermo).

Sabato 7 ottobre 2023 gli autori dei monologhi selezionati saranno invitati ad assistere e partecipare alla serata con la messa in scena dei monologhi ad opera degli attori della compagnia MEDEM.

Durante la serata il pubblico assisterà alla presentazione degli autori ed alla rappresentazione dei monologhi.

Al termine della serata, dopo aver assistito a tutti i monologhi, il pubblico presente esprimerà il suo giudizio e decreterà la classifica finale.

Durante la serata del 7 ottobre 2023, al teatro Astra, il pubblico ha assistito, alla presenza degli autori, alla rappresentazione dei monologhi:

- “Requiescat In Pace” di Maria Carla Curia (Napoli), interpretato da Alessia Franceschi, – “Pensare All’estinzione” di Kristian Fabbri (Cesena), interpretato da Beatrice Mearelli, – “Dietro La Porta” Di Alessandra Bedino (Arezzo), interpretato da Giovanna Guariniello, – “Ricordati Domani” di Paola Francesca Iozzi (Fermo), interpretato da Massimo Boncompagni.

Al termine della serata il giudizio del pubblico ha decretato vincitore il monologo “Ricordati domani” di Paola Francesca Iozzi, interpretato da Massimo Boncompagni.

Di seguito la motivazione della giuria con cui il monologo era stato ammesso alla serata finale:

“Una vita cancellata dall’Alzheimer riaffiora con amore struggente nel monologo del marito dell’inconsapevole protagonista, muta e lontana nella sua malattia. Un vecchio successo di Modugno degli anni ’60 imbastisce memorie felici un tempo condivise da quella che era una coppia felice e nel ritmo sincopato dei ricordi l’uomo si avvinghia con dedizione a un’assenza-presenza da cui si sente inesorabilmente marchiato. “Tu dimentichi, io mi sto svuotando”. Tra frantumi di aneddoti perduti e picchi di inconsapevole lirismo, alimentato dal dolore (“se non mi chiami, se non mi puoi sognare, io non cresco più”), la pièce svela a poco a poco il significato nascosto nelle pieghe del bellissimo, dicotomico titolo, Ricordati domani”.